I campi di concentramento e sterminio di Auschwitz I e Auschwitz II – Birkenau sono luoghi simbolo della memoria dell’Olocausto.
Qui furono commesse atrocità che le semplici parole non possono restituire: dalle esecuzioni, tramite fucilazione o nelle camere a gas, alle condizioni estreme di vita dei deportati. Purtroppo, nemmeno i bambini furono risparmiati da tali atrocità.
Ovviamente, a farne principalmente le spese furono i giovani ebrei, ma anche bambini rom, polacchi e slavi furono uccisi dai nazisti: si stima che circa 230.000 furono quelli che raggiunsero Auschwitz, quasi tutti morti nelle camere a gas, oppure a causa delle condizioni di vita all’interno del campo.
In questo articolo andremo a scoprire insieme queste tristi storie legate ai più piccoli prigionieri di Auschwitz e capiremo il significato della stanza del blocco 6 a loro dedicata.
Ma attenzione! Prima di proseguire lascia che ti dia un consiglio prezioso: per trarre il massimo dall’insegnamento che il museo-campo offre, sarebbe ideale che tu ti riservassi una guida esperta che ti accompagni durante la visita. Solamente così potrai vivere un’esperienza davvero completa, collegando direttamente ad ogni blocco di Auschwitz le storie dei prigionieri e gli approfondimenti storici che l’accompagnatore esperto ti fornirà.
Biglietto per Auschwitz-Birkenau (salta la fila)
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Puoi annullare gratis fino al giorno precedente alla visita.
Indice dei contenuti
La stanza dei bambini di Birkenau
Scarpe appartenute a bambini, campo di concentramento di Auschwitz II.
Photo ID 155031944 | Auschwitz © Nomadsoul1 | Dreamstime.com
Oggi la sala numero 4 del blocco 6 è interamente dedicata ai bambini. Furono soprattutto ebrei e rom, ma anche polacchi e russi.
Quasi tutti furono immediatamente sterminati all’interno delle camere a gas, molti altri morirono poi per le condizioni del campo, di stenti e malattia.
In questa sala sono state riprodotte le fotografie dei piccoli internati ad Auschwitz; potrai vedere anche le foto di quei pochi, giovanissimi salvati dai sovietici.
La tragica storia dei bambini deportati ad Auschwitz-Birkenau
Stanza per le madri con bambini nel campo di concentramento di Auschwitz – Birkenau.
Photo ID 140283191 | Auschwitz © Szymon Kaczmarczyk | Dreamstime.com
Il destino dei bambini deportati
Alla liberazione del campo, si contarono solamente 700 bambini e adolescenti in vita.
La maggior parte di tutti quelli arrivati morì nelle camere a gas o contro il Muro della Morte, altri ancora a causa delle condizioni pessime in cui vivevano, o durante le tristemente note “marce della morte”.
Considerando la natura del campo, ovvero di lavoro e sterminio, la presenza di bambini non era “utile” agli scopi di Auschwitz. Dunque, i più piccoli condotti fin qui, sostanzialmente giungevano solo per morire.
Arrivavano ad Auschwitz quasi sempre insieme agli adulti, con gli stessi convogli, per poi essere separati dai genitori una volta ai cancelli; tuttavia, ci sono stati alcuni trasporti dedicati solamente a bambini come quello del ghetto di Białystok.
Dei 230.000 bambini deportati ad Auschwitz, quasi la totalità era di origine ebraica; inoltre, quasi tutti furono direttamente condotti alle camere a gas.
Meno di settemila adolescenti furono risparmiati, o perché dimostravano più anni di quanti ne avessero, o perché c’era particolare bisogno di manodopera e dunque servivano per i lavori forzati.
Dall’estate del 1943, altri bambini ebbero la possibilità di sopravvivere (circa 3000) ma solamente perché servivano per gli esperimenti di Josef Mengele.
Esperimenti medici su bambini
Baracca 10 dove si svolgevano gli esperimenti sui bambini.
Photo ID 177849637 | Auschwitz © Wojciech Grabowski | Dreamstime.com
I bambini selezionati da Mengele per i suoi esperimenti furono considerati cavie da laboratorio.
Inizialmente, il brutale medico si concentrò sull’etnia rom, e solo dopo la liquidazione del campo per le famiglie nel 1944 spostò la sua attenzione sui bambini ebrei.
Collocati nella baracca numero 10 in condizioni leggermente migliori, con razioni alimentari sufficienti, erano però vittime di esperimenti atroci, in cui spesso trovavano la morte.
Mengele si concentrò in particolare su neonati e gemelli. Alcuni dei più crudeli esperimenti di Mengele consistevano in iniezioni di sostanze negli occhi dei bambini, o nell’inserimento di spilli all’interno del capo.
Altri crudeli esempi furono l’iniezione di malattie per studiarne gli effetti sul corpo delle cavie.
Il “Campo dei Bambini Zingari” (Zigeunerlager)
I bambini ed adolescenti rom deportati ad Auschwitz furono circa undicimila.
Inizialmente furono concentrati nel campo per le famiglie rom, tuttavia, poco dopo, Mengele ordinò la costruzione di un campo speciale, ovvero il Kindergarden.
Lo scopo di questo luogo era quello di agevolare le sperimentazioni del terribile medico di Auschwitz.
A causa delle tremende condizioni igieniche e sanitarie, numerosissimi bambini morirono per le malattie, talvolta per volere dello stesso Mengele, che gliele iniettava per testarne gli effetti.
Dei bambini di etnia sinti sopravvissuti a tali angherie, solamente pochi uscirono da Auschwitz-Birkenau, poiché furono quasi tutti sterminati tra il maggio e l’agosto del 1944, quando i nazisti procedettero alla liquidazione del campo per le famiglie rom.
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Auschwitz-Birkenau bambini: come visitare il museo-campo
Stanza per le madri con bambini nel campo di concentramento di Auschwitz – Birkenau.
Photo ID 140283197 | Auschwitz © Szymon Kaczmarczyk | Dreamstime.com
Per prenotare una visita ad Auschwitz sarà sufficiente riservare gratuitamente l’ingresso all museo-campo. Tuttavia, noi ti consigliamo di visitare Auschwitz con un accompagnatore esperto e con un ingresso prioritario per evitare le lunghe code.
Ti consigliamo inoltre di prenotare con anticipo per assicurarti la guida nella tua lingua e, soprattutto, suggeriamo di scegliere con cautela il miglior periodo per una visita confortevole: per farlo valuta il freddo d’inverno e la presenza di molti turisti in estate.
La scelta vincente potrebbe essere una stagione intermedia, e possibilmente evitare i weekend che sono i giorni più gettonati.
Se vuoi saperne di più, o se sei pronto a prenotare, clicca qui.
Bambini ad Auschwitz: Domande frequenti
I bambini all’interno del campo non avevano una reale utilità, perciò la maggior parte di loro veniva sterminata non appena giunta ad Auschwitz.
Alcuni adolescenti, però, sono riusciti a salvarsi fingendosi adulti. Solamente alcuni giovani detenuti furono risparmiati: molti bambini di etnia sinti (ma solo fino al 1944), perlopiù perché utilizzati dal medico Mengele per i suoi esperimenti.
Oppure i così detti “portaordini”, ovvero bambini assegnati a singole personalità del campo, di solito perché in grado di parlare il tedesco. Il loro compito era quello di comunicare gli ordini impartiti dal protettore a cui erano assegnati, un’autorità del campo che aveva su di essi il potere di decidere quando eliminarli.
Oggi la sala numero 4 del blocco 6 è interamente dedicata ai bambini. Furono soprattutto ebrei e rom, ma anche polacchi e russi.
Quasi tutti furono immediatamente sterminati all’interno delle camere a gas, molti altri morirono poi per le condizioni del campo, di stenti e malattia.
In questa sala sono state riprodotte le fotografie dei piccoli internati ad Auschwitz; potrai vedere anche le foto di quei pochi, giovanissimi salvati dai sovietici.
Sì, è possibile farlo dal momento che Auschwitz non ha alcun limite di età. Tuttavia, è consigliabile preparare adeguatamente il piccolo visitatore affinché possa apprendere quanto più possibile dalla visita senza rimanerne turbato. A questo proposito, vi consigliamo di dare un’occhiata al nostro articolo dedicato.
È importante, anzitutto, per rispetto delle persone, giovanissime, alle quali fu negata la vita.
In più, è bene capire anche le loro storie perché ci permettono di comprendere la mentalità nazista di quel periodo: il disprezzo per etnie considerate inferiori, che non si allentava nemmeno di fronte a piccoli bambini indifesi.
Auschwitz e i bambini: conclusioni
Siamo giunti al termine del nostro articolo. Abbiamo visto insieme la storia dei bambini di Auschwitz-Birkenau e il loro triste destino.
Inoltre, ho risposte alle domande più frequenti relative alle condizioni dei più piccoli internati all’interno del campo.
Tuttavia, qualora avessi ancora delle domande, non esitare a lasciarci un commento qua sotto.
Ma ricordati: per vivere la tua esperienza di visita fino in fondo e non tralasciare nemmeno un’informazione storica della triste stanza dei bambini, è vivamente consigliato avvalersi dell’ausilio di una guida esperta.
Solo così potrai conoscere tutto ciò che c’è da sapere su questo luogo intriso di solennità, il più importante campo di concentramento e sterminio, testimonianza vivente di ciò che non bisogna mai dimenticare!
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