Se stai pianificando la tua visita ad Auschwitz e vuoi saperne di più sui tremendi trasporti di prigionieri nel campo di concentramento, sei nel posto giusto.
I treni utilizzati per la deportazione di massa furono un primo, importante strumento di morte: a causa delle terribili condizioni del viaggio, infatti, molti prigionieri giungevano al campo già privi di vita.
Le rotaie ebbero un ruolo importante nell’esecuzione della folle “soluzione finale” poiché si presentavano come un mezzo rapido, economico e in grado di trasportare grandi quantità di prigionieri.
In questo articolo vedremo insieme la storia dei trasporti ad Auschwitz, come era organizzata la logistica nazista, ciò che potrai vedere ancora oggi durante la tua visita di Auschwitz-Birkenau e tanto altro ancora.
ALT! Prima di proseguire lascia che ti dia un consiglio: se hai intenzione di vistare Auschwitz, solamente se accompagnato da una guida esperta riuscirai a cogliere ogni riferimento e verrai messo a conoscenza di svariati approfondimenti. Non aspettare! Prenota subito il tuo biglietto saltafila e non perdere l’occasione di farti accompagnare da una guida esperta nella tua lingua!
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Indice dei contenuti
Treni della morte: storia dei trasporti ad Auschwitz
ID 39637221 © Piccaya | Dreamstime.com
I trasporti ferroviari erano gestiti dal sistema ferroviario nazionale, il Deutsche ReichSbahn, direttamente controllato dai funzionari nazisti.
Per gestirne la logistica, i tedeschi si servirono anche dei loro alleati, così da far convergere tutti gli ebrei direttamente nei campi di sterminio.
Se per raggiungere l’efficienza era necessaria una produttiva e rapida fabbrica di morte, era essenziale anche un ottimo e celere servizio di trasporto dai ghetti ai campi: solo così i nazisti auspicavano di raggiungere gli obiettivi della Soluzione Finale.
Le condizioni di trasporto dei prigionieri erano disumane: i vagoni, infatti, venivano piombati e sigillati in modo che nessun prigioniero potesse scappare durante il viaggio.
Stipati in oltre 150 su vagoni merci o bestiame, sebbene le indicazioni consigliassero un massimo di 50 persone considerando lo spazio dei vagoni stessi, i prigionieri viaggiavano senza cibo né acqua, quasi senza aria e con una sola latrina spesso irraggiungibile.
Per mantenere la copertura, i nazisti parlavano di “reinsediamento di massa nei territori orientali” e questi treni cedevano il diritto di passaggio prima alle altre locomotive che trasportavano merci, armi o soldati.
Inoltre, se il vagone non era pieno, i prigionieri erano costretti ad aspettare anche notti intere affinché giungessero altri deportati prima di poter partire.
Una volta giunti a destinazione, dunque direttamente al campo di sterminio dotato di un proprio scalo ferroviario, i prigionieri ancora vivi venivano suddivisi in base all’età e al genere e poi selezionati dai medici: alcuni venivano internati, altri direttamente eliminati.
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Si stima che furono circa 6 milioni gli ebrei sterminati, di cui 2 milioni direttamente sul posto dai militari. Dunque almeno 4 milioni subirono il disumano trattamento dei trasporti nazisti.
Gli ebrei giunsero da ogni parte d’Europa: Italia, Francia, Polonia, Germania, Norvegia, Belgio, Romania, Ungheria e tanti altri paesi.
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I treni di Auschwitz-Birkenau: consigli per la visita
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Nella tua visita ad Auschwitz-Birkenau potrai vedere i binari usati dai treni nazisti per le loro operazioni. Oggi sono chiaramente inutilizzati, ma rimangono come testimonianza.
Durante la visita, la guida ti mostrerà da dove arrivavano i treni e ti spiegherà come viaggiavano i detenuti, oltre a darti un’idea concreta di quante persone venivano stipate nei vagoni.
Il trasporto dei detenuti è un aspetto fondamentale per capire la logica attuata dai nazisti per conseguire l’atroce obiettivo di pulizia etnica.
I viaggi, infatti, furono organizzati secondo un perfetto sistema di efficienza, e ciò ci permette di capire quanta fredda e cinica lucidità ci fosse nell’organizzazione tedesca.
Questo aspetto dell’Olocausto, inoltre, ci fa riflettere ancora una volta sull’indifferenza nazista verso la sofferenza di esseri da loro considerati inferiori: sebbene si indicasse un numero massimo di passeggeri, nessuno si preoccupò mai del sovraffollamento dei vagoni.
Inoltre, alcuni rapporti militari dei trasporti forniscono lamentele circa la lentezza dei treni o l’insufficienza di approvvigionamenti alimentari per i tedeschi, ma mai si menzionano le sofferenze dei passeggeri.
Domande frequenti
I treni della morte erano quelli utilizzati dai nazisti per trasportare gli ebrei da ogni parte dell’Europa occupata fino ai campi di sterminio.
Chiamati in realtà “treni speciali” in documenti o comunicazioni intercettabili, venivano soprannominati con il macabro nome di “treni della morte” perché quello era il loro scopo: chi non periva durante la tratta veniva condotto ai campi in cui poteva essere eliminato e poi “smaltito” in maniera efficiente grazie a camere a gas e forni crematori.
Si stima che circa 4 milioni di ebrei subirono un trasporto tramite treno, per un totale di quasi 6 milioni di ebrei eliminati considerando anche i quasi 2 milioni sterminati sul posto.
Durante la tua visita ad Auschwitz-Birkenau potrai vedere un vagone conservato proprio a Birkenau.
I prigionieri venivano stipati in vagoni merce o bestiame e talvolta anche in vagoni passeggeri di terza classe quando si volevano trasportare più detenuti.
Non solo erano costretti a viaggi in condizioni disumane, ma talvolta erano anche viaggi molto lenti poiché dovevano dare la precedenza agli altri treni che incontravano lungo la tratta.
Inoltre, spesso i prigionieri già saliti sui treni dovettero aspettare lunghe ore, talvolta nottate intere al freddo, finché il treno non fu completamente riempito.
Conclusioni
Eccoci dunque giunti alla parte conclusiva di questo articolo. Abbiamo visto insieme la storia e il ruolo dei treni nelle tragiche deportazioni degli ebrei.
Ti ho anche spiegato come avvenivano questi viaggi disumani e le terribili condizioni in cui erano costrette le vittime.
Ho infine risposto alle domande più frequenti, ma se dovessi averne altre non esitare a scriverci lasciando un commento qui sotto o leggi i nostri articoli sui forni crematori e le camere a gas di Auschwitz.
Ci tengo a ricordarti ancora una volta quanto sia importante prenotare la visita accompagnata da una guida esperta! Solamente così potrai comprendere davvero Auschwitz, avere una visita completa e conoscere nel profondo il significato storico e umano di questo luogo.
Bisogna continuare a visitare Auschwitz, conoscerlo, provare a capire e parlarne perché, come scrisse Guccini nella sua canzone: “Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio”.
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