Vuoi scoprire la vera storia del campo di concentramento e sterminio più tristemente famoso d’Europa e vuoi arrivare preparato? Sei nel posto giusto! In questo articolo vedremo tutto ciò che si cela dietro a uno dei luoghi centrali nella storia dell’Olocausto.
Continuando la lettura, infatti, scoprirai tutti i fatti principali legati alla storia del campo di concentramento di Auschwitz, dalla sua creazione fino alla liberazione del 27 gennaio 1945.
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Breve storia del campo di concentramento di Auschwitz
Ingresso di Auschwitz – Foto di repertorio. ID 23218587 © Deepgreen | Dreamstime.com
Il campo di concentramento di Auschwitz fu costruito dai nazisti nel 1940. Le SS pensarono di sfruttare il terreno di una vecchia caserma dell’artiglieria polacca: fu Heinrich Himmler in persona, comandante delle SS, a identificare il luogo giusto.
Fin dall’inizio furono trasportati qui polacchi e prigionieri politici, successivamente cominciarono le deportazioni di ebrei da tutta l’Europa occupata.
La furia nazista si abbatté anche contro la popolazione locale, colpevole di vedere e sentire informazioni preziose che non dovevano trapelare, talvolta accusati di fornire supporto ai tentativi di fuga.
In seguito alla visita al campo di concentramento di Heinrich Himmler avvenuta nel 1941, si decise di ampliare il complesso: fu la nascita di Birkenau.
Nel 1942 comincia lo sterminio della popolazione ebraica all’interno delle camere a gas e hanno così inizio le tremende “selezioni”: i medici delle SS passano in rassegna i deportati disposti nel piazzale del campo. Saranno loro a scegliere coloro da inviare alle camere a gas.
Molti ex detenuti sopravvissuti allo sterminio racconteranno di aver spesso notato la presenza di Josef Mengele a queste selezioni, il dottore tristemente noto per i suoi terribili esperimenti sui prigionieri, anche bambini e neonati.
In realtà qualche prigioniero tenta delle rivolte e delle fughe: nel giugno di quest’anno, infatti, circa 350 detenuti provano a scappare, ma solo sette di loro ci riusciranno mentre gli altri moriranno.
Nel frattempo, i tedeschi mettono in funzione molti campi subordinati a quello principale con lo scopo di supportare le industrie attraverso il lavoro schiavile dei detenuti.
Nello stesso periodo, però, iniziano a trapelare le prime notizie di queste barbarie: la resistenza polacca invia resoconti al governo centrale momentaneamente esiliato a Londra.
A questa fuga di notizie collaborano anche tedeschi antinazisti come Edward Schulte, importante industriale, che comunicherà agli alleati la presenza di Himmler durante uno sterminio tramite il gas.
Ma le prime notizie dirette per gli alleati arrivano nel 1944 quando, con il mutamento dell’andamento dello scontro bellico, cominciano a sorvolare la Germania e nel maggio di quest’anno vengono scattate delle foto di Auschwitz nelle quali si distinguono sia le camere a gas, sia il fumo dei forni crematori.
Con l’avanzare dei sovietici, i tedeschi intensificano le operazioni di sterminio e assistono a importanti episodi di rivolta di massa: il 7 ottobre 3 soldati nazisti vengono uccisi, ma i rivoltosi saranno tutti condotti alle camere a gas.
Ormai quasi al termine della guerra, nel gennaio del 1945, i tedeschi cominciano ad evacuare i campi con le note “marce della morte” in cui i prigionieri sono costretti a marciare senza sosta, al freddo, debilitati, con il pericolo di essere giustiziati qualora non riuscissero a mantenere il ritmo.
Con i sovietici ormai alle porte, i nazisti fanno esplodere le camere a gas e i forni di Auschwitz-Birkenau con la speranza di eliminare le tracce del genocidio, per poi darsi alla fuga.
Il 27 gennaio i russi liberarono il campo di concentramento e sterminio con all’interno ancora circa 7000 prigionieri.
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Auschwitz-Birkenau: storia approfondita
ID 239172174 © Francesco Valenti | Dreamstime.com
Il campo di concentramento di Auschwitz fu costruito nel 1940 con lo scopo di creare un luogo di vitale importanza per attuare la soluzione finale.
Qui, infatti, furono deportati oltre un milione e trecentomila prigionieri: la maggior parte erano ebrei e la quasi totalità dei detenuti trovò la morte.
Molti furono sterminati attraverso le camere a gas, altri morirono per le fatiche e le condizioni proibite o per le esecuzioni da parte delle SS.
Il campo restò attivo fino al 1945, anno in cui i sovietici liberarono Auschwitz e i pochi superstiti.
Si interessò del luogo Himmler in persona, che ne ordinò anche l’ampliamento attraverso la costruzione di Auschwitz II – Birkenau.
Vi furono diversi episodi di rivolta e tentativi di fuga, come quello del 6 luglio 1940 di Tadeusz Wiejowski, il primo a riuscire. Tuttavia, solamente 150 prigionieri riusciranno a scappare da questo luogo infernale.
La popolazione locale che viveva nei pressi dei campi subì le angherie naziste poiché accusate di assistere i prigionieri nei loro tentativi; inoltre un resistenza polacca si formò in tutta la nazione e inviava notizia al governo centrale in esilio a Londra.
Anche alcuni tedeschi antinazionalisti collaborarono con gli alleati, fornendo importanti informazioni su Auschwitz che i tedeschi furono abili a tenere il più segreto possibile fino al 1945.
La scelta di Auschwitz e la sua fondazione
È risaputo che lo scoppio della Seconda guerra mondiale viene fatto risalire all’invasione nazista ai danni della Polonia nel settembre del 1939.
Entro la fine dell’anno, considerando il gran numero di polacchi arrestati, si manifestò l’esigenza di creare un campo di concentramento.
Fu Himmler in persona che individuò la zona adeguata, ad Oświęcim, partendo dal terreno di una vecchia caserma dell’artiglieria polacca.
Vista aerea del campo di Auschwitz I. Photo ID 163749540 © Oleksandr Tkachenko | Dreamstime.com
Nel giugno del 1940 cominciarono le prime deportazioni, originariamente composte quasi solo da polacchi e pochi ebrei.
Dopo pochi giorni, anche la popolazione che viveva nei pressi del campo venne colpita dalla violenza nazista attraverso aggressioni e arresti con il fine di evitare interferenze e per evitare che agevolassero i tentativi di fuga dei prigionieri.
A nemmeno un anno dall’inizio della costruzione, Auschwitz si mostrava già per il luogo infernale che era.
Il progetto dello sterminio
Camera a gas nel campo di concentramento di Auschwitz I: Photo ID 153201578 | Auschwitz © Jaroslav Moravcik | Dreamstime.com
Nel 1941, Auschwitz ricevette la prima visita ufficiale di Heinrich Himmler, il comandante delle SS. Uno degli ordini che seguì il sopralluogo fu quello di ampliare il campo e, di conseguenza, di fornire prigionieri per la costruzione di stabilimenti industriali.
Nel frattempo, ad Auschwitz, cominciano le prime esecuzioni e i primi eccidi di massa attraverso l’utilizzo del gas, inoltre il campo inizia ad ospitare anche prigionieri non polacchi.
Via via che andava perfezionandosi la macchina della morte nazista, prendeva forma anche il progetto di Himmler, con la costruzione del secondo campo, Auschwitz II – Birkenau sul territorio della vicina e distrutta Brzezinka.
Il 1941, oltre che per il primo utilizzo della camera a gas, è anche il triste anno delle prime esecuzioni presso il muro che prenderà il nome di “Muro della Morte”. In realtà la prima esecuzione avvenne in una camera a gas “provvisoria”: due fattorie nei pressi di Birkenau.
Ma sarà a partire dal 1942 che il nome di Auschwitz si legherà in maniera indissolubile all’Olocausto: comincerà lo sterminio sistematico della popolazione ebraica.
Infatti, a partire da marzo giunsero al campo quasi 70.000 ebrei dalla Francia e circa 27.000 dalla Slovacchia. Il secondo campo, Birkenau, entrò in funzione ufficialmente e anche qui si cominciarono ad utilizzare camere a gas.
Camera a gas di Auschwitz: Photo ID 84296726 | Auschwitz © Nortophoto | Dreamstime.com
Il 1942 porta con sé l’inizio di un’altra triste pratica: la selezione all’ingresso. I prigionieri venivano radunati nel piazzale del campo, e “selezionati” dai medici tedeschi: una volta terminata questa fase, i deportati scelti venivano condotti alle camere a gas e una volta eliminati, ai forni crematori.
Forni crematori di Auschwitz: ID 90458246 | Auschwitz © Adwo | Dreamstime.com
Coloro che giungevano al campo di sterminio venivano selezionati dai medici nello stesso modo e coloro che venivano considerati abili al lavoro venivano marchiati con un numero, perdendo così anche il nome.
Tra i medici delle SS che selezionavano i prigionieri, è bene ricordare Josef Mengele. Moltissimi deportati sopravvissuti all’Olocausto, infatti, ricorderanno che Mengele era quasi sempre presente durante questi momenti.
Il sadico dottore è ricordato per le sue folli pratiche compiute nel blocco 10, l’ospedale di Auschwitz. Qui, Mengele condusse esperimenti pseudo-scientifici su bambini, neonati, pazienti con condizioni particolari come ad esempio quelli affetti da nanismo, gemelli e non solo.
Baracca 10, luogo in cui si svolgevano gli esperimenti sui bambini. Photo ID 177849637 | Auschwitz © Wojciech Grabowski | Dreamstime.com
Sottoponeva alcuni prigionieri a vere e proprie torture come ad esempio la castrazione, prove di ipotermia, iniezione di malattie o ancora veri e propri omicidi per dissezionare i corpi.
Sui bambini effettuò studi particolari che prevedevano iniezione di sostanze all’interno degli occhi, inserimento di spilli e lame nel cranio e altre barbarie.
Nell’ottobre del 1942, nasce il campo Auschwitz III – Monowitz, campo-dipendenza di Buna.
Fino al ’44 nasceranno altri 47 campi, tutti sussidiari di quello principali e all’interno dei quali i prigionieri sono costretti ai lavori forzati per le industrie tedesche.
Dal 1944, con l’avanzare degli alleati verso la Germania, iniziarono a comparire anche le prime foto aeree del campo, tuttavia fu l’anno in cui i nazisti incrementarono le esecuzioni nelle camere a gas per completare la loro terribile “Soluzione finale”.
La liberazione di Auschwitz
Dal novembre del ’44 si interrompe lo sterminio di massa nelle camere a gas: i tedeschi sanno che sia gli americani che i sovietici si stanno avvicinando e iniziano a pensare di nascondere le tracce del crimine commesso.
Il 17 gennaio del 1945 cominciarono le tristemente celebri Marce della Morte con le quali le SS evacuarono i campi. Decine di migliaia di detenuti furono costretti a marciare per giungere ad altri campi di concentramento non esposti e prossimi alla conquista sovietica come Auschwitz.
La Marce muovevano verso due direzioni: una verso Gliwice, l’altra verso Wodzislaw. Durante queste lunghe marce, i soldati delle SS uccidevano a sangue freddo i deportati che non riuscivano a stare al passo, cosa frequente considerando le condizioni pessime in cui versavano e tenendo conto degli indumenti inadatti per le rigidissime temperature invernali.
Si calcola che circa 15.000 detenuti morirono durante queste inumane marce della morte.
Una volta che i prigionieri giungevano a destinazione, venivano stipati su treni merci, sempre al freddo e in condizioni disumane, così da poter essere inviati nei campi di concentramento in Germania dove si pensavo potessero rimanere al sicuro dall’invasione dei russi. Anche durante questo trasporto su rotaia, moltissimi prigionieri trovavano la morte.
La settimana successiva i tedeschi distrussero le camere a gas e i forni crematori di Birkenau facendoli esplodere per non lasciare intendere ai sovietici cosa fossero, in realtà, quei campi. Il 27 gennaio le truppe di Stalin entrano ad Auschwitz liberando circa 7 mila prigionieri.
Rovine di una camera a gas distrutta, campo di sterminio Auschwitz II-Birkenau. Photo ID 271443977 | Auschwitz © Atosan | Dreamstime.com
Un luogo di memoria: il museo di Auschwitz-Birkenau
Appena terminata la guerra, si capì immediatamente che ciò che era accaduto ad Auschwitz era qualcosa di tremendamente grave. Si comprese anche che era necessario tramandare quell’orribile esperienza per sensibilizzare le generazioni future.
Così, già a partire dal 1947, si inaugurò la prima esposizione nelle baracche. Accadde nella Polonia annessa all’Urss, e la mostra fu organizzata con l’assistenza di ex detenuti.
Negli anni ’50 si creò un programma di rinnovamento dell’esposizione e si decise di coinvolgere tutte le nazioni che avevano avuto almeno una vittima in questo luogo.
Furono aperte mostre all’interno del sito e nel 1979 tenne qui una messa papa Giovanni Paolo II.
Intorno alle aree di Auschwitz e di Birkenau furono istituite delle zone di rispetto; inoltre nel 1967 fu inaugurato il Monumento Internazionale in Memoria delle Vittime del Nazifascismo di Auschwitz.
Ingresso del museo di Auschwitz. Photo ID 14775698 © Ckchiu | Dreamstime.com
All’interno del museo-campo si trovano ora mostre nazionali, la maggior parte delle quali si rinnova continuamente.
All’interno di Auschwitz sono stati anche girati quattro film, sempre con l’obiettivo di diffondere le informazioni e mantenere viva la memoria; è stato negato a Spielberg, però, di girare alcune scene del famosissimo Schindler’s List.
Per concludere, nel 1995 fu organizzato il cinquantesimo Anniversario della Liberazione di Auschwitz, al quale presenziarono molti ex deportati.
Così, l’anno successivo, la Germania scelse la data del 27 gennaio come giorno della memoria, facendolo coincidere con la data della liberazione del campo.
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Storia di Auschwitz: Domande frequenti
I nazisti pensarono di costruire Auschwitz già nel 1940, poco dopo che la Germania ebbe invaso la Polonia. Si palesò questa esigenza in considerazione dell’elevatissimo numero di polacchi arrestati durante l’occupazione.
Infatti, inizialmente furono principalmente loro i deportati di Auschwitz sebbene, fin da subito, furono condotti qui anche ebrei.
Le prime deportazioni cominciarono immediatamente, nel giugno del 1940 per poi intensificarsi sempre più e vedendo giungere in prevalenza ebrei da tutta l’Europa occupata.
L’anno successivo, per intensificare le operazioni di sterminio e il supporto alle industrie tedesche, i nazisti costruirono anche il secondo campo, ovvero Auschwitz II – Birkenau, seguendo l’ordine del comandante delle SS, Himmler.
Anche questo secondo campo fu dotato di baracche, camere a gas e forni crematori e successivamente di uno scalo ferroviario che lo collegava a quello principale.
Il principale comandante di Auschwitz fu Rudolf Hoß, colui che soleva ricordare alle vittime che l’unico modo per uscire dal campo era il forno. Fu comandante fino al 1943 e morì impiccato nel 1947 dove ora sorge il Monumento Internazionale in Memoria delle Vittime del Nazifascismo di Auschwitz.
Nel 1943, al suo posto giunse Arthur Liebehenschel che rimase in carica fino a maggio dell’anno successivo; anche lui morì per impiccagione nel 1948.
Infine, l’ultimo comandante di Auschwitz I fu Richard Baer, che rimase in carica fino alla liberazione del campo da parte dei sovietici. Riuscì a scappare e rimase latitante fino all’arresto avvenuto negli anni ’60.
Per quanto riguarda Auschwitz II-Birkenau, invece, i comandanti furono prima Hartjenstein (che morì in carcere nel 1954) e poi Josef Kramer, anche lui impiccato nel 1945.
Auschwitz fu liberato il 27 gennaio del 1945 dai sovietici che entrarono nel complesso al mattino, sebbene le SS avevano già ampiamente sgomberato il campo
Ad Auschwitz furono uccisi circa 1.100.000 persone, la maggior parte di origine ebraica e appena giunti al campo.
Quando i sovietici arrivarono al campo, liberarono poco più di 7.000 prigionieri, sebbene qualche fuggitivo fu ritrovato successivamente nelle zone limitrofe.
Tuttavia, di questi superstiti moltissimi morirono nei giorni seguenti, chi perché troppo debilitato, chi per suicidio.
Conclusioni
Eccoci dunque giunti alla parte conclusiva del nostro articolo. Abbiamo fatto insieme un importante excursus storico per conoscere le principali tappe di Auschwitz.
Abbiamo visto la sua storia, dal triste giorno della sua creazione fino alla sua liberazione nel gennaio 1945. Abbiamo scoperto insieme come e perché è nato il campo, e le sue evoluzioni nel tempo, capendo anche il suo diabolico funzionamento interno.
Ho successivamente risposto alle domande più frequenti dandoti così le informazioni salienti sulla storia di Auschwitz-Birkenau.
Bene, direi che ora hai tutto il necessario per pianificare al meglio la tua visita. Tuttavia, se hai ancora delle curiosità, non esitare a scrivere un commento qui sotto.
Per terminare, ci tengo a ricordarti che se hai intenzione di vistare Auschwitz-Birkenau è molto importante avvalersi di una visita guidata se si decide di visitare il museo-campo! Solamente con un accompagnatore esperto potrai comprendere ogni centimetro del lager, collegando in maniera precisa ogni luogo agli avvenimenti che lì sono avvenuti.
Inoltre, questa scelta renderà la tua visita più completa e approfondita, regalandoti un’esperienza più arricchente ed emotivamente indelebile.
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Foto di copertina: ID 23218587 © Deepgreen | Dreamstime.com
Fonti:
- Museo Statale di Auschwitz-Birkenau
Sito ufficiale del museo, fornisce dettagli storici, informazioni per i visitatori e risorse educative.
https://www.auschwitz.org/en/ - Enciclopedia dell’Olocausto – United States Holocaust Memorial Museum
Offre una panoramica dettagliata su Auschwitz, inclusa la sua storia e il suo ruolo durante l’Olocausto.
https://encyclopedia.ushmm.org/content/it/article/auschwitz - Historia Ludens – Auschwitz
Portale accademico che esplora la storia di Auschwitz attraverso diverse prospettive, con approfondimenti e materiali didattici.
https://www.historialudens.it/component/tags/tag/auschwitz.html - Engramma – L’architettura di Auschwitz
Articolo accademico che analizza l’architettura del campo di concentramento, offrendo una prospettiva unica sulla sua struttura e funzione.
https://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=5152 - SettimanaNews – Auschwitz
Articolo che riflette sulla memoria di Auschwitz e sull’importanza della testimonianza storica.
https://www.settimananews.it/societa/auschwitz/