Cosa Vedere ad Auschwitz

Le Camere a Gas di Auschwitz: Quante Ce n’Erano e Come Funzionavano

Stai pensando di visitare Auschwitz-Birkenau ma vorresti arrivare già preparato? Sei proprio nel posto giusto! 

Se vuoi saperne di più sulle camere a gas del campo di concentramento di Auschwitz, non devi fare altro che continuare a leggere questo articolo.

I nazisti fecero un uso sistematico delle camere a gas nei loro campi di concentramento, questo per rendere il più efficiente possibile lo sterminio sia in termini di rapidità, sia in termini economici. 

Essendo forse il luogo più tragico e disumano dell’intero campo, ammesso che se ne possa scegliere uno, diventa di vitale importanza storica per comprendere e preservare la memoria della Shoah

In questo articolo conosceremo la storia delle camere a gas di Auschwitz I e Auschwitz II – Birkenau e il loro funzionamento.

Attenzione! Prima di proseguire lascia che ti dia un preziosissimo consiglio: per vivere un’esperienza davvero profonda ad Auschwitz, sarebbe bene riservarsi l’accompagnamento di una guida esperta. Grazie ad esse, infatti, riuscirai ad accedere a molte più informazioni storiche e non solo, contestualizzandole durante la visita. Abbiamo la responsabilità di conoscere per non dimenticare, e Auschwitz è probabilmente la tua migliore occasione per farlo!

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Camere a gas di Auschwitz: quando, come e perché furono create

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Camera a gas di Auschwitz: Photo ID 84296726 | Auschwitz © Nortophoto | Dreamstime.com

Se già nel Mein Kampf Hitler professava un feroce e spietato antisemitismo, è con i campi di concentramento e sterminio che si arrivò davvero al punto più estremo. 

Nell’ottica di completare la “soluzione finale della questione ebraica” si studiò un modo per uccidere un grande quantitativo di vittime in poco tempo e senza costi troppo elevati. 

I primi gas tossici furono sperimentati alla fine del 1939 per eliminare alcune persone affette da malattie mentali attraverso l’utilizzo di monossido di carbonio. Successivamente si utilizzarono anche camere a gas mobili

Il primo caso in cui si impiegò una camera a gas stabilmente collocata in un campo fu nel 1941 a Chelmo, in Polonia. I tedeschi cercavano di far entrare il maggior numero possibile di persone, così sarebbero morte più rapidamente, pertanto le costringevano a stare con le braccia alzate

Inoltre, molti morivano calpestati a causa dell’inferno che si scatenava all’interno delle camere a gas: costretti al buio, l’ossigeno iniziava a mancare e l’ultima aria respirabile saliva verso l’alto. 

Ad Auschwitz si cominciò a sperimentare il gas Zyklon B, e vedendone gli effetti positivi in termini di efficienza, fu utilizzato successivamente in tutti gli altri campi. 

Fu nel 1941 che l’obitorio di Auschwitz fu convertito in camera a gas, e fu usata per circa un anno fino al termine del 1942. Dopo fu smantellata, ma ricostruita dopo la guerra per mostrarla ai visitatori. 

Lo sterminio tuttavia continuò, anzi si intensificò sfruttando la costruzione di Birkenau.

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Come funzionavano le camere a gas di Auschwitz-Birkenau

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Camera a gas nel campo di concentramento di Auschwitz I: Photo ID 153201578 | Auschwitz © Jaroslav Moravcik | Dreamstime.com

I prigionieri che venivano condotti alle camere a gas erano convinti di potersi finalmente lavare con delle docce. Per questo, venivano fatti spogliare nelle stanze adiacenti alle docce

Il gas Zyklon B veniva calato dall’alto e consisteva in pastiglie che una volta esposte all’aria diventavano letali in breve tempo. Contemporaneamente, venivano accesi i motori dei camion per evitare che altri detenuti potessero udire le urla disperate dei morenti

Da alcune testimonianze, lo spazio intorno alle pastiglie veniva lasciato vuoto, mentre al contrario i prigionieri si accalcavano intorno alla porta. Un’ulteriore atrocità, forse la più tragica, è che la porta era dotata di uno spioncino che permetteva di osservare l’interno senza alcun rischio

Dopo l’esecuzione diventava essenziale il lavoro dei Sonderkommando, dei prigionieri che vivevano in condizioni lievemente migliori e con l’illusione di essere risparmiati, ma che periodicamente venivano uccisi e sostituiti

Erano i Sonderkommando, infatti, che rimuovevano i cadaveri dalle camere per condurli ai forni crematori e sottraevano gli ultimi oggetti utili alle vittime, come eventuali denti d’oro.

Sempre loro, poi, ripulivano la camera affinché i successivi condannati a morte non capissero subito di che luogo si trattasse.

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Rovine di una camera a gas distrutta, campo di sterminio Auschwitz II-Birkenau. Photo ID 271443977 | Auschwitz © Atosan | Dreamstime.com

Domande frequenti

Qual era il funzionamento delle camere a gas di Auschwitz?

Ad Auschwitz fu sperimentato l’utilizzo del gas Zyklon B. Visto il suo successo, fu il gas scelto e adottato in tutti i campi di sterminio. Veniva calato al centro della camera in pastiglie che, una volta a contatto con l’aria, diventava letale e in breve tempo eliminava le vittime.

Quante camere a gas c’erano ad Auschwitz?

Fu inizialmente usato un edificio di Auschwitz come camera a gas provvisoria, ma successivamente si sviluppò la necessità di rendere lo sterminio più efficiente. 
Pertanto, furono organizzati due diversi complessi a Birkenau, entrambi dotati di una camera a gas e più forni crematori per accelerare lo smaltimento
Grazie a un montacarichi, infine, furono collegate le camere a gas ai rispettivi forni, così da rendere più semplici le operazioni.

Esistono ancora le camere a gas di Auschwitz oggi?

La camera a gas di Auschwitz I è stata parzialmente ricostruita per mostrare ai visitatori dove fosse collocata. Le strutture di Auschwitz II – Birkenau invece sono state distrutte dai nazisti per cancellare le prove dei crimini, pertanto è possibile vedere solamente delle rovine.

Come si contrastano i negazionisti della Shoah?

Bisogna sempre contrastare chi nega o banalizza ciò che fu l’Olocausto. È bene per evitare che certe idee possano diffondersi e arrivare ad un progressivo cancellamento della Memoria
Per farlo, potrebbe essere sufficiente fornire i molti documenti storici esistenti e cercare di condurre con tranquillità un’eventuale conversazione al riguardo
Esistono, inoltre, molte risorse e corsi e-learning offerti dal sito ufficiale di Auschwitz oppure puoi trovare diverse risorse didattiche di vari siti come quello del “Mémorial de la Shoah” o IHRA che insegnano come disinnescare determinati ragionamenti banalizzanti o negazionisti
Infine, esistono libri che forniscono il contesto della negazione, ad esempio si segnala “Denying the Holocaust: the Growing Assault on Truth and Memory” di Deborah E. Lipstadt.

Conclusioni

Siamo dunque giunti alla parte conclusiva del nostro articolo. Abbiamo visto insieme la triste storia delle camere a gas, dalle loro prime sperimentazioni fino al raggiungimento di un’atroce “catena di montaggio” della morte

Ho infine risposto alle domande più frequenti sul tema, ma se dovessi avere ancora dei dubbi non esitare a lasciarci un commento qua sotto.

Ricorda che è davvero importante assicurarsi l’accompagnamento di una guida esperta qualora desiderassi visitare Auschwitz: solo così potrai trarre il massimo da questa esperienza, vivendo intensamente ogni blocco del campo. 

Con un accompagnatore esperto avrai una visione completa di ciò che è stato Auschwitz, accedendo a informazioni storiche e testimonianze ad ogni luogo che andrai a visitare. 

Non perdere dunque l’insegnamento preziosissimo che questo luogo può fornire: impariamo dai nostri errori di ieri per costruire un domani migliore!

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Foto di copertina: ID 314026538 | Auschwitz © Werner Lerooy | Dreamstime.com

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